Le Promesse di Eni
Eni ha annunciato vari obiettivi ambiziosi in linea con le sue strategie di sostenibilità e gli accordi internazionali come l’Accordo di Parigi del 2015. Specificamente, Eni si è impegnata a:
- Ridurre le emissioni nette di gas serra (GHG) dell’80% entro il 2050.
- Aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili.
- Ridurre l’intensità carbonica dei prodotti offerti.
- Potenziare le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) per combattere le emissioni di CO2.
Questi obiettivi sono stati ribaditi in vari comunicati ufficiali e report di sostenibilità pubblicati dall’azienda
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Implicazioni Economiche della Chiusura dell’Impianto di Cracking
Impatti Positivi:
- Riduzione dei Costi Operativi: La chiusura di impianti vecchi e inefficienti potrebbe ridurre significativamente i costi operativi legati alla manutenzione e al consumo energetico.
- Riconversione Industriale: Investire in nuove tecnologie come la produzione di batterie potrebbe aprire nuove opportunità di mercato e aumentare la competitività di Eni nel settore energetico in evoluzione.
Impatti Negativi:
- Costi di Chiusura e Riconversione: I costi iniziali per la chiusura di impianti esistenti e la costruzione di nuove infrastrutture possono essere elevati.
- Rischio di Perdita di Impiego: La transizione potrebbe portare a una temporanea perdita di posti di lavoro per coloro che non possono essere immediatamente ricollocati o riqualificati anche se, verbalmente comunicato, non verranno adottate iniziative in tal senso.
Implicazioni Ambientali della Chiusura dell’Impianto
Riduzione delle Emissioni di CO2:
- Gli impianti di cracking sono noti per essere grandi emettitori di CO2, particolarmente quelli che non sono stati aggiornati con le più recenti tecnologie di riduzione delle emissioni. La chiusura di questi impianti potrebbe quindi contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni totali di Eni, anche se i dati specifici sull’impatto di questa singola chiusura non sono dettagliati nei comunicati pubblici.
Gestione dei Rifiuti:
- La chiusura di impianti industriali richiede una gestione attenta dei rifiuti e delle infrastrutture dismesse per minimizzare l’impatto ambientale del decommissioning.
Analisi Critica e Considerazioni
La decisione di chiudere l’impianto di cracking di Brindisi e convertirlo in una fabbrica di produzione di batterie riflette una strategia di adattamento alle crescenti pressioni per la sostenibilità e la riduzione delle emissioni di carbonio. Tuttavia, l’efficacia di tali strategie nel raggiungere gli obiettivi climatici, dipende dalla capacità di implementare efficacemente la transizione, gestire i costi e mitigare l’impatto sociale.
Le informazioni disponibili non specificano dettagliatamente i calcoli esatti delle riduzioni di emissioni o l’analisi economica completa, rendendo difficile una valutazione completa senza ulteriori dettagli da parte di Eni o fonti indipendenti. Inoltre, qualsiasi incentivo europeo o supporto finanziario che Eni potrebbe ricevere per questo progetto rimane ipotetico fino alla conferma di specifici accordi o finanziamenti.
Situazione dei Dipendenti
La situazione a Brindisi è diventata un punto focale di incertezza e preoccupazione per i dipendenti e la comunità locale. La chiusura dell’impianto di Butadiene P30 è già avvenuta e la cessazione delle attività del P1 di Cracking è programmata per la prossima primavera. Tuttavia, nonostante l’annuncio di una trasformazione del sito in un impianto di produzione di batterie, permangono numerose incertezze.
Comunicazioni Incomplete: Le informazioni relative alla conversione dell’impianto e al futuro del sito sono state scarsamente dettagliate. I lavoratori e i loro rappresentanti sindacali si trovano in una situazione di limbo, privi di dettagli concreti riguardo ai tempi di realizzazione del nuovo impianto, agli accordi effettivi tra Eni e potenziali partner e, soprattutto, alle modalità di riqualificazione o ricollocazione del personale, soprattutto nell’immediato.
Mancanza di Garanzie Sociali: La dichiarazione di Eni di non adottare ammortizzatori sociali aggiunge un ulteriore strato di ansia per i lavoratori. La promessa di non procedere a licenziamenti appare insufficiente senza un piano chiaro e concreto per la transizione dei dipendenti verso nuove opportunità di impiego all’interno o all’esterno dell’azienda.
Domande Senza Risposta:
- Progetti di Conversione: Dove sono i dettagli del progetto di trasformazione? Quali sono le fasi previste e i relativi impatti sulle operazioni esistenti?
- Accordi Scritti: Quali accordi sono stati firmati con SERI Industrial o altri partner? Sono disponibili documenti che confermano gli impegni presi?
- Tempistiche: Quali sono le scadenze precise per le varie fasi di trasformazione? Come verranno gestite le transizioni tra le vecchie e le nuove attività produttive?
- Ricollocazione dei Dipendenti: Quali sono i piani per la riqualificazione o la ricollocazione del personale? Esistono programmi specifici per assistere i lavoratori durante questo periodo di transizione?
Conclusione
L’assenza di comunicazioni dettagliate e la mancanza di garanzie concrete lasciano i lavoratori in uno stato di incertezza significativa. È fondamentale che Eni Versalis fornisca risposte chiare e tempestive per mitigare l’ansia dei dipendenti e per garantire che la transizione verso nuove tecnologie non lasci il personale senza adeguate protezioni od opportunità di crescita professionale. Solo una certezza al momento, fermare gli impianti che garantiscono il lavoro, quello che verrà, solo promesse senza sostanza. L.L.