L’indipendenza energetica senza interessi e politica

Quando parliamo o sentiamo parlare di indipendenza energetica, siamo certi di avere sufficiente conoscenza dello stato delle cose? Una casa di una famiglia media potrebbe prodursi l’energia termica ed elettrica con pannelli fotovoltaici e termici, prodursi l’alcol etilico dall’acqua e zucchero (vedremo in seguito) e utilizzarlo per alimentare gruppi elettrogeni al posto delle benzine quando il sole non dovesse bastare in alcune giornate grigie. Chi fosse impossibilitato perché in condominio, si potrebbero sviluppare delle Energy Sharing condominiali o vicinali in grado di poter soddisfare quartieri o intere grandi zone. Se la politica e quindi le leggi permettessero davvero l’indipendenza energetica dove per indipendenza volesse dire non dipendere da multinazionali, si potrebbero incentivare addirittura i comuni a costruire una rete di Energy Sharing su ogni terrazzo utile delle case dei cittadini senza che gli stessi avessero spese di costruzione. Nelle zone aperte delle città o dei paesi, impiantare anche dei sistemi eolici e chiudere la rete comunale. I comuni più virtuosi potrebbero cedere energia in surplus quando altri ne avessero bisogno e viceversa. Fantascienza? No, per niente, potrebbe essere realtà con le tecnologie avanzate di oggi ed un atteggiamento virtuoso, i veri problemi sono burocratici, di interessi e legislativi.

Ho accennato alla produzione di Alcol Etilico, per chi non lo sapesse si potrebbe produrre in casa con tre ingredienti, acqua, zucchero e lievito di birra. Fermentazione per 20 giorni circa e una distillazione semplice se si volesse avere una gradazione alcolica maggiore. E’ necessario sapere che l’alcol (o alcool) etilico, può essere usato come carburante nei motori a scoppio endotermici, ha resa minore in termini di potenza nel motore ma per far girare un alternatore tipo gruppi elettrogeni di piccola, media e medio-alta potenza è più che sufficiente. Come sopra detto, tali gruppi elettrogeni potrebbero sopperire alla mancanza di giornate di sole e/o di accumulo non sufficiente. Tra l’altro la combustione dell’alcol ha impatto inquinante molto basso, si produce anidride carbonica e acqua. Potrebbe essere usato per riscaldare, mancano solo progetti e produzione di caldaie ma è fattibile. Spesso si legge che per produrre alcol etilico i costi sono onerosi ma vi prego di considerare quanto costa l’acqua, lo zucchero ed il lievito di birra…. La distillazione? Davvero semplice! Dedicherò un articolo apposito.

L’indipendenza energetica sarebbe fattibile ma la vogliono davvero? “Ai posteri l’ardua sentenza”.

Luigi Litti