Falsi miti sui pannelli fotovoltaici e loro smaltimento


Si sente spesso dire che i pannelli fotovoltaici non producano più dopo 15 o 20 anni o/e che per tale motivo non siano convenienti dal punto di vista economico se consideriamo una eventuale difficoltà e spesa per smaltirli dopo il loro ciclo di vita.

Consideriamo vari aspetti e cerchiamo di correggere alcune affermazioni; Ad oggi Marzo 2023, un pannello FV di circa 500 Watt ha un costo medio di 330 € ed ha una garanzia di 25 anni. Prima di fare considerazioni riguardo a questi dati, cerchiamo di vedere da cosa sono costituiti i pannelli FV. I materiali, in ordine di quantità sono, vetro, alluminio, rame, silicio e/o altri semiconduttori, plastiche, gomme. Le ultime due sono in quantità molto piccole e spesso non sono riciclabili ma rappresentano il 5% mentre tutto il resto è materiale riciclabile e parliamo del 95% circa. La garanzia dei 25 anni scaturisce da calcoli per cui si ritiene conveniente la resa del pannello FV. Non è questa la sede per spiegare e comprendere tali calcoli ma basta sapere che quella garanzia non vuol dire che dopo 25 anni il pannello sia necessariamente da buttare, semplicemente la resa e cioè la potenza che può erogare, scende sotto la soglia della convenienza se consideriamo il suo utilizzo nel pieno della potenza. Questo vuol dire che magari può ancora essere utilizzato in progetti in cui la potenza che può erogare sia sufficiente allo scopo, potrebbero essere altri 10 anni.

Ad ogni modo, anche se volessimo smaltirlo dopo 25 anni, non si hanno spese di smaltimento ed anzi si potrebbero fare dei guadagni visto che possono essere venduti come recupero vetro, alluminio, rame e silicio e/o semiconduttori vari. Anche a chiusura di vita non sono un problema o non dovrebbero esserlo se avessimo strutture adeguate al recupero e riciclo.

Parlavamo del costo “nudo” di un singolo pannello e cerchiamo di andare più nel dettaglio per sfatare un altro mito che è il costo eccessivo. Mediamente una famiglia italiana ha un contratto di energia con un massimale di consumo istantaneo di 3 Kw, questo vuol dire che se tutti gli apparecchi elettrici in casa fossero accesi, non dovrebbero superare una potenza totale di 3 mila Watt altrimenti scatterebbe la protezione del contatore. Vi sono anche contratti di 4,5 e 6 Kw o superiori per esigenze maggiori. Consideriamo quindi di voler fare un impianto FV con una erogazione di una potenza di 5 Kw, ovviamente in presenza di sole. Un pannello di 500 Watt, dicevamo, costa sui 330 € e questo vuol dire che dovremmo averne 10 per raggiungere la potenza di 5 Kw quindi un costo “nudo” di circa 3300 €. Per costo nudo intendo di spesa materiale senza considerare costi di montaggio e accessori vari quale cavi e sostegni. Visto che i pannelli FV producono energia elettrica in corrente continua, abbiamo bisogno di convertitori chiamati inverter che convertono la corrente continua dei pannelli nella 220 Volt in corrente alternata che tutti abbiamo in casa. Questi inverter, senza entrare troppo nei dettagli e nelle tipologie, hanno un costo medio di 1000 € per potenze di 5 Kw, ce ne sono anche di molto più costosi ma qui sto tenendo in considerazione una tipologia detta a isola con possibilità di accumulo, vedrò di spiegare le tipologie ed i loro utilizzi in un prossimo articolo.

La spesa “nuda” dei pannelli e dell’inverter è quindi di circa 4300 € e se volessimo considerare anche il lavoro di montaggio ed il materiale, buggettariamente siamo sui 6 mila euro. Quindi con 6 mila euro avremmo un impianto in grado di erogare corrente elettrica con una potenza di 5 Kw ovviamente in presenza di sole. L’inverter preso in considerazione di prezzo ha la possibilità di gestire una serie di batterie dette di accumulo che accumulano, appunto, l’energia in surplus prodotta durante le ore soleggiate per erogarla ad esempio la sera o periodi non soleggiati della giornata. Non volendo considerare le costosissime batterie al litio ma al Gel, il costo aggiuntivo delle batterie di accumulo si aggirerebbe intorno ai 1000 euro, sempre considerando 5 Kw/h. Vediamo di spiegare in maniera semplice cosa vuol dire 5 Kw/h; Se tutti gli apparecchi in casa fossero accesi e la loro potenza totale fosse di 5 mila watt, la batteria garantirebbe una autonomia di un ora. Da questo si comprende come sarebbe importante saper gestire i consumi energetici della propria abitazione e/o considerare impianti domotici in grado di farlo in continuo ma di questo ne parlerò in un prossimo mio articolo.

Un impianto di 5 Kw con accumulo avrebbe quindi un costo totale di circa 7 mila Euro, impianto non collegato alla rete quindi detto stand-alone o ad isola, che non cede energia al proprio fornitore ed anzi la preleva in automatico dallo stesso quando e se il sole e le batterie non fossero sufficienti per esempio per giorni prolungati di maltempo. A mio avviso un investimento altamente produttivo, rispettoso dell’ambiente, ecosostenibile e che tende all’autosufficienza energetica. Il mio consiglio è di investire 7 o 10 mila Euro per un impianto di proprietà e non farsi abbagliare da affaristi e società srl che danno sconti sulle bollette con montaggio di impianti fotovoltaici “gratuiti” o con spese esigue di installazione, tali impianti e produzione di energia, saranno sempre di loro proprietà e quindi gli effettivi soggetti che avranno dei ricavi maggiori.
Spero che questo articolo abbia fatto luce su alcuni aspetti del mondo del fotovoltaico, per domande e dubbi potete scrivermi via e-mail.

Luigi Litti