L’energia e la sostenibilità: un’unica storia che parte dal rubinetto e arriva al futuro del pianeta

Illustrazione arancio-verde con Terra, sole, pannelli solari, turbine eoliche, diga idroelettrica e laptop collegati da un’onda di luce.

Alle sette del mattino la moka borbotta, il telefono vibra per la sveglia e un raggio di sole filtra tra le persiane. Sono tre scene qualunque, unite da un filo invisibile: l’energia, cioè la capacità di far accadere qualcosa, di cambiare qualcosa in altro. Se capiamo come scorre quel filo, diventa naturale capire anche la sostenibilità, l’arte di usare le risorse oggi senza togliere possibilità a chi verrà domani.

Che cos’è (in pratica) l’energia

La fisica la chiama “capacità di compiere lavoro” ma basta pensare a una bicicletta: quando spingi sui pedali converti l’energia chimica dei muscoli in movimento delle ruote. Una legge essenziale dice che l’energia non si crea né si distrugge, si trasforma soltanto. Ogni passaggio, però, la rende un po’ meno “pregiata”, la corrente in una lampadina ad esempio diventa luce e calore, e quel calore per illuminare, ci serve a poco.

Un viaggio di trasformazioni: dall’acqua al file salvato

Immagina un grande serbatoio su una collina. Apri la valvola:

  • l’acqua scende (gravità che si fa movimento),
  • colpisce una turbina (movimento che diventa rotazione meccanica),
  • il generatore manda elettricità lungo i cavi fino a casa,
  • l’alimentatore del PC usa quella corrente per cambiare lo stato di un minuscolo bit sul disco.

Quando premi “salva”, c’è un pezzo di collina che, metaforicamente, ha appena fatto il suo dovere. L’energia è passata di mano, poi si è persa in un soffio di calore dal dissipatore del computer. Nulla è sparito, tutto si è trasformato, è il cuore della fisica e della gestione responsabile delle risorse.

Arriva la sostenibilità

Nel 1987 la Commissione Brundtland delle Nazioni Unite ha dato al mondo una definizione semplice: sostenibile è ciò che “soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri” . Applicata all’energia, la frase diventa un test quotidiano:

  • Se bruciamo carbone oggi, lasceremo aria più calda e miniere più vuote.
  • Se catturiamo sole e vento, usiamo flussi che esistevano già e continueranno a esistere.

Numeri che spiegano la svolta

  • Oltre 3 000 miliardi di dollari è la cifra che il mondo investirà nell’energia nel 2024; 2 000 miliardi andranno a tecnologie pulite, dalle rinnovabili alle reti intelligenti.
  • Circa 700 GW di nuova potenza rinnovabile sono stati installati nel 2024, un record che vale l’80 % della crescita elettrica globale.
  • Per restare entro 1,5 °C di riscaldamento, l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) dice che dobbiamo tagliare le emissioni di CO₂ del 45 % entro il 2030 e arrivare a zero intorno al 2050.

Questi numeri mostrano che la transizione non è uno slogan, è già in corso, spinta dalla necessità di un’energia che sia abbondante e compatibile con i limiti del pianeta.

Perché tutto questo riguarda anche chi legge

Che tu sia una persona che gestisce la spesa di casa o un fisico che progetta nuovi materiali, la logica è la stessa: seguire il filo dell’energia e chiedersi dove entra, come cambia e dove finisce.

  • Scegliere elettrodomestici efficienti significa ridurre gli “sprechi” di qualità lungo quel percorso.
  • Installare pannelli solari sul tetto, mettere un serbatoio di “acqua in collina” sopra casa tua.
  • Sviluppare batterie più leggere o processi industriali circolari è, per la ricerca, il modo di mantenere il filo teso senza strapparlo.

In definitiva

Energia e sostenibilità non sono due argomenti distinti, sono la stessa storia raccontata in capitoli diversi. Il primo capitolo dice che l’energia fa muovere il mondo; il secondo che il mondo ha confini ecologici ben precisi. Se vogliamo continuare la narrazione, cioè permettere alla moka di borbottare, ai dati di circolare e ai nostri figli di fare colazione in un clima vivibile, dobbiamo tenere insieme i due fili.

Capire l’energia, dunque, non è solo un esercizio di curiosità scientifica: è la chiave per orientare scelte personali, investimenti aziendali e politiche pubbliche verso un futuro in cui il benessere di oggi non divori quello di domani. L.L.