Il 1° ottobre 2025 l’Italia ha assegnato in un colpo solo, 10 gigawattora di capacità di accumulo. È tanta energia messa “in magazzino” per stabilizzare la rete quando i consumi salgono o la produzione scende. In testa c’è Enel, ma la torta è divisa tra più operatori tra cui Plenitude. È un passaggio di scala, l’accumulo esce dal perimetro dei singoli impianti e diventa infrastruttura di sistema.
(Sulla filiera industriale: vedi il mio pezzo su Brindisi, Eni–FIB → link articolo)
Che cos’è l’asta storage
Terna bandisce contratti pluriennali, chi vince realizza impianti di batterie di rete (parchi di container collegati ai nodi elettrici) e garantisce disponibilità di capacità per quindici anni. Queste “centrali senza combustibile” assorbono quando c’è abbondanza (sole alto, vento forte, ma anche sovrapproduzione delle centrali convenzionali) e restituiscono quando serve. Il risultato è una rete più elastica, con meno sbalzi anche di prezzo e minori rischi di disservizi.
Chi ha vinto
Oltre alla quota rilevante di Enel, compaiono Plenitude (Eni), GreenVolt e diversi operatori specializzati (ACL Energy, Whysol, Solar Challenge, Scara Energia). Il messaggio è chiaro, non un progetto unico ma portafogli di siti distribuiti tra Sud, Isole e Centro-Sud, con entrata in esercizio prevista lungo la seconda metà del decennio.
Perché ti riguarda, anche se non sei del settore
Quando milioni di persone accendono forno, lavatrice e climatizzatore tra le 19 e le 21, la domanda di energia o se vogliamo la richiesta, schizza in alto, i prezzi seguono ed il rischio di interventi delle protezioni alto (vedi il caso spagna). Con lo storage di rete, una parte di quel picco viene coperta da energia accumulata quando la richiesta era minore ma la produzione abbondante. Le bollette non cambiano domattina, ma la direzione è quella giusta, prezzi più prevedibili, rete più stabile, meno energia sprecata nei momenti di sovrapproduzione.
Uno sguardo avanti
Questa è la prima tappa. Nuove aste sono in preparazione, con obiettivo di decine di GWh entro il 2030. Intanto la manifattura nazionale si muove (vedi Brindisi), produzione a Sud, installazioni su tutto il territorio. La domanda ora è di esecuzione, quanto velocemente questi megaprogetti diventeranno impianti accesi e connessi? Siamo molto positivi! L.L.
Fonti (link)
- Reuters — risultati della prima asta, quote Enel e Plenitude, media prezzi, orizzonte 2028. Reuters
- Energy-Storage.News — quadro generale MACSE, 10 GWh assegnati, tempistiche contrattuali. Energy-Storage.News
- Renewables Now — asta sovrasottoscritta, prezzi medi sotto il tetto regolatorio. Renewables Now
- ESS News — analisi e breakdown indicativo tra operatori (Enel ~5,2 GWh; ACL ~2,1 GWh; GreenVolt ~499 MWh; Plenitude ~455–500 MWh; altri). Energy Storage+1
- Terna — comunicato sulla conclusione della prima asta MACSE (10 GWh allocati nelle zone Sud, Isole, Centro-Sud). Terna